fbpx

Foro Blog

Test post-coitale: cos’è e a cosa serve

Test post-coitale: cos’è e a cosa serve

Il test post-coitale è nato per studiare il fattore cervicale come causante della sterilità. Con il passare del tempo, è stato dimostrato che solo in una piccola percentuale di pazienti le cause cervicali sono le uniche a causare difficoltà di concepimento, per cui è diventata una tecnica non più utilizzata.

Cos’è il test post-coitale (TPC) o analisi di Sims-Huhner?

Descritto per la prima volta nel 1866 da Sims e modificato successivamente da Huhner, questo test consiste nello studiare il muco cervicale dopo i rapporti sessuali delle pazienti senza metodo anticoncezionale. Questa prova deve essere effettuata in fase periovulatoria, vale a dire, in prossimità dell’ovulazione e dalle 6 e 12-16 ore dopo il rapporto sessuale. In questo momento si preleva un campione di muco cervicale e se ne studiano le caratteristiche (volume, filanza, consistenza, esistenza di processi di infiammazione e infettivi) e la presenza e quantità di spermatozoi mobili al suo interno.

La prova non sarà più fastidiosa di un semplice controllo ginecologico normale e prevede l’uso dello speculum per ottenere il muco cervicale -non si prova dolore-.

Che risultati offre il TPC?

La presenza di muco con caratteristiche estrogeniche e spermatozoi mobili sono fattori tranquillizzanti. D’altra parte, non sarebbe normale l’assenza di spermatozoi o se non fossero mobili. Se questo avvenisse, sarebbe necessario verificare la qualità seminale con uno spermiogramma e controllare che la donna sia in fase periovulatoria prima di decidere il tipo di trattamento da applicare.

Negli anni 90 questo test veniva utilizzato anche per determinare gli anticorpi contro gli spermatozoi e presenti nel muco cervicale, ma dopo vari studi è stato dimostrato che la presenza di questi anticorpi non peggiorava i risultati dei trattamenti di fertilità per cui non si usa a tal fine.

In quali casi è casi viene consigliato sottoporsi al test post-coitale?

Il test post-coitale per tanti anni ha fatto parte dello studio basico della fertilità, ma attualmente la sua utilità è alquanto controversa e le principali società di fertilità mondiale non consigliano questo tipo di analisi nella prassi di routine.  I motivi di questo nuovo paradigma sono:

  • mancanza di riproduttibilità, vale a dire che questo test effettuato da due persone diverse in due momenti diversi nella stessa coppia potrebbe dar risultati opposti.
  • La scarsa concordanza con la possibilità di ottenere una gravidanza o, in altre parole, nonostante il test dia risultati alterati, potrebbe non alterare le possibilità di ottenere una gravidanza.

Attualmente, solo è consigliato alle coppie per cui non esistono altri metodi con cui estrarre un campione seminale da analizzare per motivi personali o religiosi.

Dottoressa María Martínez , ginecologo del’Instituto Bernabeu

Parliamo

La consigliamo senza impegno