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Incontra il ginecologo Paolo Cirillo

Incontra il ginecologo Paolo Cirillo

“La paziente che deve sottoporsi a una isteroscopia disporrà di una attenzione personalizzata e di un team esperto sulle più recenti tecniche minimamente invasive”

Il Dottore Paolo Cirillo è ginecologo, specializzato in medicina riproduttiva, nell’Instituto Bernabeu dal 2017, giunto dalla sua città natale di Napoli in Italia. Ripone la sua attenzione professionale soprattutto nell’eseguire endoscopie, laparoscopie (VLC: Video-Laparo-Chirurgia) e isteroscopie, per questa ragione seguì un Master a Londra di Isteroscopia con tecnica Vaginoscopica. Agli inizi del 2022 gli è stato assegnato l’incarico di “Direttore dell’Unità di Isteroscopia” del gruppo Instituto Bernabeu, una responsabilità di cui si sente molto onorato. Ora il suo obiettivo è quello di dedicarsi al raggiungimento dei più alti livelli di eccellenza nella personalizzazione di ogni trattamento. Il Dottor Cirillo evidenzia che uno dei valori che più lo attirano dell’Instituto Bernabeu è il lavoro coordinato in team, motivo per cui il professionista non rimane da solo al momento di elaborare una diagnosi. E ha molto chiaro qual è il suo obiettivo: “Assistere le coppie nei migliori dei modi e mai lasciare di approfondire gli studi per poter avanzare”.

Congratulazioni per la sua nomina come coordinatore dell’Unità di Isteroscopia assegnatagli questo febbraio del 2022, cosa significa per Lei questo nuovo raggiungimento professionale?

Grazie. Per me è un grande onore, una grande responsabilità e un certificato di fiducia che mi conferma l’Instituto Bernabeu.

Quali sono gli obiettivi che si prefigge nell’Unità di Isteroscopia e con quali mezzi intende sviluppare il suo lavoro?

L’obiettivo è offrire, sempre di più, un percorso assistenziale di eccellenza con una specifica personalizzazione dei trattamenti. Ciò a cui mira questa nuova Unità di Isteroscopia è la consulta personalizzata per ogni paziente che deve sottoporsi a questa tecnica, un team medico specializzato nelle ultime tecniche minimamente invasive e un ammodernamento costante di tutti gli strumenti chirurgici.

In quali circostanze è indicata una isteroscopia nei pazienti e in cosa si differenzia l’Instituto Bernabeu in questo campo?

L’isteroscopia viene eseguita per studiare l’endometrio, sia morfologicamente che funzionalmente. È consigliata:

  • Quando si presentano alterazioni del ciclo mestruale e metrorragie.
  • Per realizzare studi sulla sterilità o infertilità (aborti ricorrenti involontari)
  • Per la diagnosi di alterazioni morfologiche della cavità dell’utero (polipi, miomi, iperplasia).
  • Per localizzare corpi estranei o resti di placenta.
  • Per effettuare lo studio e il controllo delle malformazioni dell’utero (utero setto)

Nell’Instituto Bernabeu ciò che ci contraddistingue è la presenza di professionisti specializzati con una vasta esperienza internazionale, l’utilizzo delle ultime tecniche e l’attenzione cordiale e personalizzata.

Cosa rappresenta per Lei il suo lavoro nell’Instituto Bernabeu e quale considera possa essere il suo contributo affinché la clinica continui il suo sviluppo?

Lavorare all’interno dell’Instituto Bernabeu significa essere a contatto con grandi professionisti, significa fare ricerca e sviluppare nuove strategie terapeutiche e chirurgiche al fine di riuscire ad offrire il meglio alle persone che si rivolgono a noi. È proprio in questo contesto che metto a disposizione la mia esperienza nel campo dell’isteroscopia per continuare a crescere insieme.

Provengo da una famiglia di medici e in specifico di ginecologi.  Mio padre era un ginecologo, così come, anche ora, lo sono mio fratello e mio zio. Ho vissuto da piccolo la ginecologia. In Italia è tradizione che il figlio primogenito segua le orme del padre. All’età di 5 e 6 anni, mio padre mi portava ad assistere ai parti e tagli cesari, è una specializzazione che conosco da piccolo. Mi sono laureato in Medicina e Chirurgia e il destino mi ha portato verso la ginecologia. Infatti potevano accedere solo dieci medici e sono entrato. È dall’inizio che mi appassiona e ancora oggi è così.

E come è arrivato all’approccio alla Medicina Riproduttiva?

Ho lavorato e mi sono specializzato con il professore Mencaglia. Questa specializzazione mi ha appassionato già da subito e nel giro di due mesi già visitavo pazienti. Da quel momento ho viaggiato in tutta Italia, sono stato in altri Centri di Medicina Riproduttiva come in quello di Merano, poi di Torino e di Napoli, in quest’ultimo ho svolto l’incarico di Direttore dell’Istituto di riproduzione assistita più grande della città, dove vengono realizzati più di mille cicli all’anno. Il proprietario di questo Centro di Napoli è uno dei pionieri che ha fatto giungere la Medicina riproduttiva in Italia e propri lì ho potuto acquisire un’ottima esperienza.

Cos’è ciò che più le appassiona del suo lavoro?

Sono già passati dieci anni che mi occupo di Medicina Riproduttiva e mi appassiona. Della mia professione, ciò che più mi piace è vedere l’espressione del viso della coppia quando il test di gravidanza risulta positivo. Occuparmi del parto o del cesareo e assistere alla loro felicità. Aiutare a nascere un bambino e ascoltare il suo pianto per la prima volta sono esperienze indescrivibili e l’intensità che provo non è mai cambiata. A casa ti porti la preoccupazione e la tristezza delle coppie che non riescono a diventare genitori e così quando riesci ad aiutarle quella felicità è al massimo.

Nell’anno 2017 è arrivato dall’Italia per incorporarsi nell’Instituto Bernabeu, qual è stata la motivazione e qual è la sua missione?

La decisione è stata chiara in quanto un istituto serio mi propose un lavoro serio, valorizzando il mio curriculum. Mi piace molto l’attenzione che pone verso il paziente. E apprezzo l’Istituto Bernabeu perché soprattutto si lavora in squadra. Mi piace lavorare scambiando opinioni professionali e la comunicazione scientifica. Così come mi fa piacere avere un superiore che mi guida giornalmente. Il mio obiettivo è occuparmi nei migliori dei modi delle coppie, italiane, inglesi o spagnole e mai lasciare di approfondire gli studi per poter avanzare.

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