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In che modo le malattie autoimmuni influenzano la fertilità e la gravidanza?

In che modo le malattie autoimmuni influenzano la fertilità e la gravidanza?

Le malattie autoimmuni aumentano il rischio di complicazioni e di esiti negativi della gravidanza e, in alcuni studi, sono state anche collegate a un aumento del rischio di infertilità e sterilitá di origine autoimmune.

Le donne affette da malattie autoimmuni presentano un rischio maggiore di insufficienza ovarica precoce, che può ridurre le loro possibilità di diventare madri, soprattutto in quelle pazienti che, per ragioni mediche o sociali, devono ritardare la maternità. Inoltre, gli anticorpi che queste donne sviluppano possono avere un ruolo nel tasso di fecondazione, nel tasso di impianto degli embrioni e nel normale sviluppo della placenta. Ciò aumenta il rischio di mancato impianto dell’embrione, aborti ricorrenti e inoltre rischi maggiori durante la gravidanza, come la pre-eclampsia o il parto pretermine.

Allo stesso modo, in alcune malattie che aumentano il rischio di infertilità, come l’endometriosi, è stata osservata un’alterazione del sistema immunitario.

Le malattie autoimmuni con il maggiore impatto sulla fertilità e sulla gravidanza sono il lupus eritematoso sistemico, la sindrome antifosfolipidica, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, il diabete mellito di tipo 1 e la tiroidite di Hashimoto.

Malattie autoimmuni che influenzano la fertilitá e la gravidanza

1. Lupus eritematoso sistemico (LES)

Il LES é una malattia infiammatoria cronica autoimmune con un’alta prevalenza nelle donne in etá fertile. Sebbene attualmente la maggior parte di queste pazienti abbia un buon esito gestazionale, esse sono a maggior rischio di complicazioni durante la gravidanza, come pre-eclampsia, parto pretermine, ritardo di crescita intrauterino (IUGR), aborto spontaneo ripetuto o nato morto. Aumenta anche la percentuale di parti cesarei. Allo stesso modo, alcuni anticorpi generati da queste pazienti possono attraversare la placenta e causare anomalie cardiache nel neonato o lupus neonatale.

Pertanto, la gravidanza in queste pazienti è considerata ad alto rischio e puó aumentare il numero di riacutizzazioni della malattia. Per questo motivo, é importante che queste pazienti siano seguite e trattate in modo compatibile con la gestazione durante la gravidanza.

Alcuni dei trattamenti utilizzati in queste pazienti, come la ciclofosfamide, aumentano il rischio di bassa riserva ovarica e di insufficienza ovarica prematura, e di conseguenza il rischio di infertilitá.

2. Síndrome antifosfolipidica (SAF)

La síndrome antifosfolipídica é una patologia autoimmune in cui i sintomi clinici, come aborti ripetuti e aumento del rischio di complicazioni trombotiche durante la gravidanza, sono associati alla presenza di anticorpi antifosfolipidi nel sangue. Aumenta il rischio di patologie come la pre-eclampsia, ritardo di crescita e il parto pretermine.

Queste pazienti devono essere monitorate sia in fase preconcezionale che durante la gravidanza e il periodo post-partum da ginecologi e ostetrici, oltre a essere trattate con basse dosi di acido acetilsalicilico ed eparina a basso peso molecolare.

3. Sclerosi Multipla (SM)

La sclerosi multipla è una malattia neurologica in cui si generano anticorpi contro le guaine mieliniche dei nervi. Colpisce soprattutto le donne e l’etá di insorgenza dei sintomi è di solito intorno ai 35 anni, quindi colpisce le donne in etá fertile. Questo puó aumentare il rischio di ritardi nella nascita dei figli e di infertilitá femminile.

I sintomi piú comuni sono debolezza muscolare, perdita di mobilitá, disturbi sensoriali come parestesie (formicolii) e perdita dell’acuitá visiva.

Fattori genetici e ambientali, bassi livelli di vitamina D, fumo e infezioni da alcuni virus sono stati implicati nello sviluppo della malattia.

È molto controverso se la fertilitá possa essere compromessa nelle donne con SM. Alcuni studi hanno rilevato una minore riserva ovarica nelle donne con SM non controllata. In queste pazienti non é stato riscontrato un aumento del rischio di aborto, parto cesareo o gravidanza ectopica.

La gravidanza sembra ridurre il numero di recidive della malattia, che aumentano nel periodo post-partum.

Le tecniche di riproduzione assistita non sono controindicate nelle pazienti con SM, ma si raccomanda di eseguire il trattamento in una fase stabile della malattia e di mantenere queste pazienti in terapia.

4. Artite reumatoide

L’artite reumatoide é una malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce piú articolazioni. Colpisce i giovani in etá riproduttiva. In questi pazienti è stata osservata una riduzione della fertilitá, che potrebbe essere dovuta all’evoluzione della malattia, ai trattamenti utilizzati (FANS, corticosteroidi, ecc.) o alla ridotta frequenza dei rapporti sessuali.

Nel caso degli uomini affetti, sono state descritte concentrazioni di testosterone piú basse e alterazioni seminali, che potrebbero essere la causa dell’infertilitá maschile autoimmune.

I sintomi della malattia di solito migliorano durante la gravidanza. Tuttavia, ció non si osserva in tutte le pazienti in cui la malattia attiva persiste durante la gravidanza. Questi pazienti sono a maggior rischio di complicazioni durante la gravidanza, come la pre-eclampsia, il parto pretermine e un aumento del tasso di parti cesarei.

5. Diabete Mellito di tipo1

Il diabete mellito é caratterizzato dalla distruzione delle cellule del pancreas che producono insulina. Ció comporta un aumento dei livelli di glucosio nel sangue, che é all’origine delle complicazioni sistemiche della malattia. La malattia viene trattata con l’insulina e un attento controllo della glicemia.

Negli uomini puó ridurre la qualitá del liquido seminale e aumentare il rischio di eiaculazione retrograda, con conseguente infertilitá maschile. Nelle donne, puó causare infertilitá provocando alterazioni ovulatorie e menopausa precoce, oltre ad aumentare il rischio di complicazioni durante la gravidanza, come pre-eclampsia, malformazioni congenite, macrosomia fetale e aumento della mortalitá perinatale. Per questo motivo, queste pazienti dovrebbero essere monitorate in unitá ostetriche ad alto rischio.

6. Tiroidite di Hashimoto

I pazienti affetti da tiroidite di Hashimoto presentano una riduzione della funzione tiroidea dovuta alla presenza di anticorpi contro la ghiandola tiroidea. È molto piú comune nelle donne che negli uomini.

Livelli adeguati di ormoni tiroidei sono essenziali per il corretto funzionamento del sistema riproduttivo. La disfunzione tiroidea puó disturbare la funzione ovarica.

L’autoimmunitá tiroidea non sembra influire sull’impianto dell’embrione, ma puó aumentare il rischio di aborti ricorrenti, nonché i rischi durante la gravidanza di parto prematuro, di sofferenza fetale durante il parto o di alterazioni nello sviluppo del sistema nervoso fetale.

Il trattamento con ormoni tiroidei migliora gli esiti riproduttivi in queste pazienti.

Trattamento

Le pazienti affette da malattie autoimmuni sistemiche dovrebbero pianificare la gravidanza e ritardare la maternitá fino a quando la malattia non sia stabile per 6 mesi, per ridurre i rischi associati alla gravidanza.

A seconda della malattia del paziente, i trattamenti solitamente prescritti sono:

1. Trattamenti immunosoppressivi: corticosteroidi o altri farmaci per controllare l’attivitá del sistema immunitario.

2. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per controllare il dolore.

3. Acido acetilsalicilico a basso dosaggio ed eparina a basso peso molecolare a dosi profilattiche nei pazienti con síndrome antifosfolipídica.

4. Insulina nei pazienti con diabete mellito di tipo 1

5. Ormone tiroideo nei pazienti con tiroidite di Hashimoto.

Nelle pazienti che devono ritardare la nascita di un figlio per motivi medici o sociali, devono essere proposte tecniche di vitrificazione degli ovociti.

In caso di infertilitá o sterilitá, i trattamenti di riproduzione assistita sono sicuri in queste pazienti, ma é necessario prendere in considerazione strategie per minimizzare il rischio di sindrome da iperstimolazione ovarica e di gravidanza multipla, poiché queste complicazioni possono rappresentare un rischio maggiore nelle pazienti con malattie autoimmuni.

Dra Cristina García-Ajofrínnumero di registrazione medica 282864342 ginecologo presso l‘Instituto Bernabeu

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