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L’avventura di decidere di essere mamma da sola:  maternità solitaria

L’avventura di decidere di essere mamma da sola: maternità solitaria

Se diventare genitori è di per sé un’avventura, essere madre da sola e per scelta è una vera sfida. Oggi nessuno più si sorprende se una donna decide di avere un figlio senza un partner. È una decisione frutto di una meticolosa meditazione e riflessione. La futura madre ha bisogno di sentirsi accompagnata durante il processo. L’Instituto Bernabeu assiste già da diversi anni le donne che decidono, sottoponendosi ad un trattamento di riproduzione assistita di diventare mamme senza un partner al loro fianco. Lavora con specialisti con ampie conoscenze scientifiche e una delicatezza e sensibilità umana che permettono loro di affrontare la maternità solitaria per scelta.

Decidere di diventare madre senza un partner, un’opzione che scelgono sempre più donne nel loro desiderio di vivere l’esperienza del dare vita

In questo processo così delicato Conchi non si è mai sentita sola. Il suo sogno si è avverato. Nel suo caso, il lavoro e la mancanza di un uomo al suo fianco hanno ritardato il momento che aveva sempre sognato. Dopo una meditata riflessione ha deciso di affidarsi al team medico dell’Instituto Bernabeu, punto di riferimento della medicina riproduttiva specializzata. Aveva già 40 anni e il suo timore era sapere se poteva realizzare il suo sogno nonostante la sua età. “Ci si dedica alla propria vita lavorativa. Io lo desideravo tanto, ma il momento non arrivava. Poi ho deciso di intraprendere questa strada. Da sola. Dubitavo quindi se alla mia età era possibile diventare madre, ci racconta. “È stato un cammino lungo con molti “no”. Ma alla fine ce l’ho fatta”, spiega emozionata. Quel giorno “è stato uno dei più belli della mia vita. Quando il dottor Rafael Bernabeu mi disse che ero incinta non ci credevo”. Era una gravidanza gemellare e fin dal primo momento è riuscita ad assumerlo con estrema felicità. Considerava la sua gravidanza un “miracolo della vita e della scienza. Dicono che i figli devono essere concepito dall’amore di una coppia, ma i miei sono stati creati con molto amore, il mio nei loro confronti e di tutte le persone che hanno contribuito a far avverare questo sogno”, afferma.

Un’esperienza unica

Conchi racconta che l’Instituto Bernabeu è sempre stato un punto di riferimento per lei. Non aveva nessun dubbio quindi nello scegliere dove sottoporsi al trattamento di Fecondazione in Vitro (FIV). “L’Instituto Bernabeu, gestito dal dottor Rafael Bernabeu, ha un gruppo di professionisti fantastici e fin del momento in cui sono entrata nella clinica hanno dimostrato la loro sensibilità e adesso fanno parte della mia famiglia e di quella dei miei figli”.

Quando è giunto il momento di raccontarlo ai bambini, che adesso hanno 5 anni, l’ho fatto con la massima spontaneità. “Spiego loro che io volevo diventare mamma e non c’è nessun papà. Loro mi dicono che sono la loro mamme e il loro papà. Mi chiamano “mamma super eroina”. È molto gratificante. Nel bene e nel male io sono la responsabile, e non me ne pento”. In casa sua hanno ogni giorno un saluto di motivazione. “Uniamo le nostre mani e diciamo:  siamo una squadra” e in quel momento Conchi riceve un forte abbraccio dai suoi due figli con enormi occhi azzurri come i suoi.

In questo processo di maternità solitaria per scelta, per l’Instituto Bernabeu è molto importante la scelta del donante, che si realizza seguendo controlli di qualità scrupolosi mediante diverse analisi mediche. Il ginecologo consiglierà alla madre la tecnica più adeguata, FIV o inseminazione artificiale, o si è necessario ricorrere alla donazione di ovuli o all’adozione di embrioni. Lo scopo della scelta di diventare madre da sola è la nascita di un bambino sano e felice.

La legge italiana non consente l’applicazione di tecniche di riproduzione assistita a donne single o coppie lesbiche. I trattamenti potranno essere eseguiti solo nelle nostre sedi spagnole.

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