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Blocco degli embrioni nella fecondazione in vitro

Blocco degli embrioni nella fecondazione in vitro

I fattori che causano il blocco dello sviluppo embrionale durante il processo di fecondazione sono vari e rappresentano l’arresto della divisione cellulare e quindi l’incapacità di annidamento nell’utero materno e la conseguente gravidanza.

Ricordiamo innanzitutto che le condizioni di cultura sono fondamentali.  Gli embrioni coltivati in vitro sono sottoposti ad una serie di condizioni artificiali che non avvengono in vivo e che sono sempre sub-ottime e possono causare quindi il blocco dello sviluppo di embrioni che in un primo momento sembravano di buona qualità.  Negli ultimi anni si è studiato molto per conoscere ciò che avviene all’interno della madre ed estrarlo e applicarlo nei processi in laboratorio.  In particolare, è stata ridotta la concentrazione di ossigeno all’interno delle incubatrici, passando dal 20 al 5%, ed è stata migliorata la composizione dei mezzi di cultura. Sempre monitorizzando in modo esaustivo il pH e l’osmolarità, per svolgere in modo routinario una cultura prolungata degli embrioni fio alla fase di blastocisto per ottenere una miglior selezione di embrioni e aumentare la percentuale di gestazione.

Perché si bloccano gli embrioni?

Ciononostante, anche con questi miglioramenti delle condizioni di cultura, dal 10 al 15% degli embrioni ottenuti in fecondazione in vitro (FIV) presentano uno stato di blocco permanente del proprio ciclo cellulare. Circa il 40% delle coppie che si sottopongono ad un trattamento di FIV, mostrano almeno un embrione bloccato per ogni ciclo effettuato. Senza dubbio, il fattore più importante che causa il blocco embrionale e quindi l’impossibilità di ottenere una gravidanza, sono le alterazioni cromosomiche embrionali.

Le prime fasi dello sviluppo umano sono propense ad un errore causato da anomalie cromosomiche che avvengono in diverse tappe critiche durante la meiosi, la fecondazione e le prime divisioni cellulari.  Generalmente, gli embrioni nelle prime fasi di sviluppo mostrano un tasso elevato di aneuploidie cromosomiche (alterazioni nel numero di coppie di cromosomi).  Si è persino giunti a pensare che al terzo giorno di sviluppo embrionale (fase di 8 cellule), il 60% di tutti gli embrioni ottenuti mediante FIV hanno almeno una cellula con aneuploidie.

Anomalie cromosomiche

In uno studio recentemente pubblicato, Maurer e i propri collaboratori hanno studiato 119 embrioni il cui sviluppo si è bloccato e hanno osservato che il 70% di questi embrioni presentavano errori cromosomici che erano a causa principale del blocco embrionale (Maurer e col., 2015).

Ciò presuppone l’esistenza di una forte pressione di selezione contro gli embrioni cromosomicamente anomali.  Questa selezione negativa sembra avvenire in particolare durante il periodo pre-impianto provocando il blocco della divisione e/o una degenerazione embrionale.

Ciononostante, bisogna tener presente che il cultura fino alla fase di blastocisto non è affidabile per effettuare una selezione contro gli embrioni con anomalie cromosomiche.  Stando ai nostri risultati, con un PGS/PGT-A/CCS (Screening Cromosomico Completo), un 30-50% degli embrioni che sopravvivono e giungono alla fase di blastocisto con una morfologia normale presentano alterazioni cromosomiche. Per tanto, questa tecnologia nel laboratori FIV ci aiuta a selezionare l’embrione con maggior potenziale da trasferire per ottenere una gravidanza evolutiva.

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Dott. Jorge Ten, Direttore dell’Unità di Biologia della Riproduzioni dell’Instituto Bernabeu

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