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Fasi di un trattamento FIV rispetto a ICSI

Fasi di un trattamento FIV rispetto a ICSI

1.- La stimolazione ovarica della paziente avviene mediante la somministrazione di ormoni che stimolano la funzione ovarica per poter ottenere un numero adeguato di ovociti. Le dosi di questi ormoni vengono stabilite in modo personalizzato in base alle condizioni della riserva ovarica di ogni donna e rispettando i risultati nel sangue dell’ormone antimulleriano e il conteggio di follicoli di ogni ovaia visualizzati mediante ecografia vaginale. Il controllo della risposta ovarica di ogni paziente viene effettuato anche mediante ecografie vaginali in serie (solitamente 3) e, in alcuni casi, la determinazione nel sangue dell’ormone prodotto dalle ovaie, l’estradiolo. Dopo aver verificato che l’ovaia è pronta, programmiamo il prelievo degli ovociti.  Il periodo di stimolazione ovarica ha una durata di 8-10 giorni nella maggior parte delle donne ed è compatibile con il normale svolgimento della vita della paziente.

2.- Il prelievo degli ovociti avviene 36 ore dopo l’ultima dose del farmaco. Si utilizza una sedazione corta e leggera, vale a dire che la paziente resta addormentata per 10-15 minuti.  In questo breve periodo di tempo e mediante ecografia, si aspira il liquido accumulato nei follicoli delle ovaie.  Questo liquido contiene gli ovociti maturati durante la stimolazione ormonale.  Si richiede il campione del liquido seminale del partner o, in casi determinati (donna senza partner maschile o nei casi in cui l’uomo soffre gravi alterazioni del liquido seminale) si ricorre alla banca di seme (donante compatibile). Dopo il prelievo degli ovociti, la paziente resta in osservazione un paio d’ore e poi va a casa dove resterà a riposo e riprenderà a svolgere le proprie attività il giorno successivo.

3.- Il risultato della fecondazione (giorno 1 della vita embrionale) viene osservato e controllato degli embriologi nel laboratorio di fecondazione in vitro circa 18 ore dopo. In quel momento sapremo quanti ovociti recuperati sono stati fecondati con normalità, vale a dire il numero di embrioni disponibili a priori.

4.- Nei giorni successivi, gli embrioni verranno osservati rispettando i tempi stipulati e verrà registrata sia la divisione embrionale (nº di cellule) che i dati della morfologia. La qualità di ogni embrione si classifica tenendo presente due parametri: la divisione e la morfologia.  Ogni embrione avrà un destino diverso.  Vi sono embrioni di buona qualità, altri si bloccheranno e altro giungeranno alla fase finale ma con una qualità scarsa.

5.- Infine, dal 2º al 5º giorno dopo il prelievo degli ovociti si programmerà il trasferimento degli embrioni. Se le circostanze lo permettono, cerchiamo di aspettare il maggior numero di giorni possibile, considerando che durante lo sviluppo gli embrioni realizzano una “selezione spontanea”. Il trasferimento prevede che la paziente si collochi in posizione ginecologica e con l’aiuto di un’ecografia addominale per visualizzare il collo dell’utero e l’endometrio, passiamo un catetere sottile e flessibile attraverso il collo uterino per depositare gli embrioni all’interno dell’utero. Non richiede sedazione, non è dolorosa e, di fatto, è simile ad una normale visita ginecologica.  Dopo il trasferimento, la paziente resta a riposo qualche minuto e poi torna a casa rispettando alcune semplici raccomandazioni, tra cui la più importante è il proseguimento del trattamento ormonale prescritto dal medico.

6.- La prova di gravidanza viene effettuata 9-12 giorni dopo, a seconda del caso, mediante un prelievo sanguigno ed il risultato viene comunicato il giorno stesso ai pazienti. Se il risultato è positivo (gravidanza) la paziente verrà controllata due settimane dopo per verificare lo sviluppo della gestazione iniziale mediante ecografia.  In caso contrario, verrà dato un appuntamento alla/ai paziente/i per rivedere il caso e spiegare le possibilità di studio pertinenti e terapeutiche da seguire.

La procedura descritta ha una durata equivalente a quella di un ciclo ovarico (circa 4 settimane).  Come è già stato detto in precedenza, la durata media della stimolazione ovarica (nº di giorni di somministrazione dei farmaci ormonali) è di 8-10 giorni. Durante questo periodo, la paziente viene rivista dagli specialisti 5-6 volte:  3 ecografie, prelievo di ovociti, trasferimenti e test di gravidanza in sangue. L’unico giorno in cui si consiglia riposo è il giorno del prelievo di ovociti, il resto delle fasi sono compatibili con il normale svolgimento della vita giornaliera delle pazienti.

La dottoressa Lydia Luque, ginecologa dell’Instituto Bernabeu.

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