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La dottoressa Giulia Bertapelle dell’Instituto Bernabeu Venezia affronta il tema della scarsa risposta alla stimolazione ovarica al congresso nazionale SIRU

18-04-2024

La dottoressa Giulia Bertapelle dell’Instituto Bernabeu Venezia affronta il tema della scarsa risposta alla stimolazione ovarica al congresso nazionale SIRU

La dottoressa Giulia Bertapelle, ginecologa specializzata in medicina della riproduzione presso l’Instituto Bernabeu di Venezia, ha partecipato come relatrice al Congresso Nazionale della Società Italiana di Riproduzione Assistita (SIRU) tenutosi a Bari. Ha parlato della bassa risposta alla stimolazione ovarica, affrontando un problema cruciale nel campo della fertilità.

“Una bassa risposta alla stimolazione ovarica può essere una sfida significativa per molte donne che cercano di concepire attraverso la fecondazione in vitro (FIV), quindi è fondamentale identificare le cause sottostanti e personalizzare il trattamento per ogni paziente”, spiega Bertapelle.

Una scarsa risposta alla stimolazione può influire sulla fertilità delle donne in diversi modi. Tra gli effetti più comuni ci sono la diminuzione del numero di ovuli disponibili per la fecondazione e la riduzione della qualità degli ovuli.

In questo senso, la dottoressa Bertapelle ha sottolineato che l’ottimizzazione dei protocolli di stimolazione ovarica, l’uso di farmaci per migliorare la risposta ovarica e l’applicazione di tecniche avanzate di FIVET, come l’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI) o l’uso di ovociti donati, sono alcune delle opzioni disponibili per le pazienti in questa situazione.

Bertapelle raccomanda un approccio  alla bassa risposta alla stimolazione ovarica, poiché “identificando e trattando i sintomi in modo tempestivo, è possibile migliorare i tassi di successo dei trattamenti di riproduzione assistita, riducendo così la necessità di cicli multipli di FIV e diminuendo il carico emotivo ed economico per le coppie”.

Inoltre, adattando i trattamenti alle esigenze individuali di ciascuna paziente, è possibile ottimizzare l’efficacia della stimolazione ovarica e aumentare il numero di ovuli disponibili per i trattamenti di riproduzione assistita.

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