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Come influenza il coronavirus (COVID-19) alle gestanti?

Come influenza il coronavirus (COVID-19) alle gestanti?

La SEGO (Societá Spagnola di Ginecologia e Ostetricia) ha inviato lo scorso 17 Marzo a tutti i soci, il Documento Tecnico sul Maneggio della donna incinta ed il neonato con COVID-19.

Come é inoltre avvisato, sono consigli in continua revisione, potendo essere modificati se la situazione epidemiológica e le opzioni terapeutiche cosí lo richiedano. In questa documento, si espongono:

  • La gestione di fronte ad un caso di COVID-19 richiede un’attivitá multidisciplinare che include ginecologi-ostetrici, equipe di neonatologia, anestesisti ed ostetriche.
  • Ci sono pochi casi conosciuti di donne incinte colpite dal COVID-19, ma sembrerebbe che queste non sono le piú suscettibili all’infezione per il coronavirus. Infatti, questo nuovo virus sembra infettare piú gli uomini che le donne.
  • Rispetto alla trasmissione verticale (attraverso la placenta): esistono scarse evidenze di questo tipo di trasmissione (prima, durante o dopo il parto con lattanza materna) nelle donne che aquisiscono l’infezione durante il terzo trimestre di gravidanza.
  • In quanto alla trasmissione orizzontale (per gocce o per contatto), normalmente attraverso un famigliare prossimo infettato, é uguale alla popolazione generale.
  • Non esiste un trattamento specifico per il COVID-19. Basandosi sull’esperienza previa con focolai per altri coronavirus, si sta utilizando in qualche caso e in maniera sperimentale il trattamento con una combinazione di inibitori della proteasi (lopinavir/ritonavir) con o senza interferone ? o ?, o il trattamento con un inibitore dell’RNA polimerasi (remdesivir).
  • Si segnala, come che nel resto della popolazione, gli stessi e conosciuti principi del trattamento delle donne incinte:
  1. Mezzi di isolamento precoce.
  2. Controllo dell’infezione.
  3. Prelievo di campioni per la diagnosi di COVID-19.
  4. Ossigenoterapia se necessario.
  5. Evitare il sovraccarico di fluidi.
  6. Terapia antibiotica empiricia se si sospetta coinfezione batterica.
  7. Monitorizzazione della dinamica uterina e del benestare fetale.
  8. Ventilazione meccanica precoce in caso de deterioro della funzione respiratoria.
  9. Individuare il momento piú adeguato del parto.

La via e momento della finalizzazione del parto devono essere valorati di forma individuale e multidisciplinare. La decisione del parto vaginale o cesarea deve essere valutata tenendo conto in prima luogo il criterio ostetrico. Peró nei casi gravi la finalizzazione della gravidanza deve considerarsi in funzione dello stato clinica che presente in questo momento la madre.

In questi casi, si consiglia che il parto si realizzi nella stanza di isolamento designata o nel paritorio destinato a tale fine.

Non esistono per adessi dati sufficenti per per dare raccomandazione precise e con sostento sulla lattanza materna in caso di donne infettate, anche se é possibile che possano esserci benefici quali la trasmissione di anticorpi madre-figlio. Per cui, si consiglia di mantenere la lattanza materna dalla nascita, sempre che le condizioni cliniche del nascituro e della madre lo permettano.

Raccomandazioni generali delle donne incinte:

Durante la gravidanza:

  • Lavarsi frequentemente le mani.
  • Al tossire o starnutire, coprirsi il naso e la bocca con il gomito piegato.
  • Evitare di toccarsi gli occhi, il naso e la bocca poiché le mani facilitano la trasmissione.
  • Usare fazzoletti usa e getta per eliminare secrezioni respiratorie e gettare dopo l’utilizzo.
  • Evitare agglomerazioni e trasporto pubblico.
  • Limitare le relazioni sociali.
  • Limitare i viaggi agli stretti necessari.

Raccomandazioni durante il puerperio:

  • Lavarsi frequentemente le mani.
  • Al tossire o starnutire, coprirsi il naso e la bocca con il gomito piegato.
  • Evitare di toccarsi gli occhi, il naso e la bocca poiché le mani facilitano la trasmissione.
  • Usare fazzoletti usa e getta per eliminare secrezioni respiratorie e gettare dopo l’utilizzo.
  • Evitare agglomerazioni e trasporto pubblico.
  • Limitare le relazioni sociali.
  • Limitare i viaggi agli stretti necessari.
  • Limitare le visite all’ospedale e casa durante l’epidemia.

E in caso di sintomi, autoisolarsi nel domicilo e mettersi in contatto telefónico con i servizi sanitari, in base alle raccomandazioni vigente nella corrispondente Regione. 

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